LaForestaDeiPugnaliVolanti (2004) DvdRip
TRAMA:
uxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Zhang Yimou, dopo il superbo Hero, propone un'altra opera sospesa nel tempo e avvolta in un impalpabile velo di poesia.
Siamo nell'859 D.C., la dinastia regnante dei Tang è in declino. Numerosi gruppi rivoluzionari caldeggiano nell'oscurità la caduta delle forze imperiali, ritenute responsabili per la decadenza morale che affligge il paese. Una danzatrice cieca è sospettata di appartenere al pericoloso clan chiamato "la casa dei pugnali volanti": due ufficiali dell'esercito tenteranno di far uscire allo scoperto gli alti vertici della fazione fuorilegge usando la ragazza come esca, ma l'amore giocherà loro dei brutti scherzi.
Chris Doyle (Hero) è stato sostituito alla fotografia da Zhao Xiaoding ma il registro proprio non cambia: il risultato è un lavoro sovraccarico di colori che chiede di essere guardato e attrae lo spettatore mozzando il fiato in numerose occasioni. Lo spettacolo è infatti vertiginoso a livello visivo, talmente ricco di sfumature e contrasti da risultare spesso sorprendente nello svariare sul fronte dello spettro del visibile in modo fluido ed emozionante. Non c'è bisogno di scomodare chissà quali simbolismi se ci si lascia trasportare dalla poesia delle musiche, echi tradizionali che incorniciano e sostengono la forza delle splendide immagini. L'autore pare aver trovato una dimensione che funga da perfetto e personalissimo mezzo espressivo sia a livello formale che di contenuti. Temi cari a Yimou come la posizione del singolo rispetto al "potere", di qualunque tipo esso sia, trovano in simili ambientazioni storiche spazio di sviluppo pressoché illimitato. Si parla del rapporto tra "ragion di stato" e individualità in modo molto puntuale e realistico, meno vertente su ideali assoluti che in precedenti occasioni. Tali tematiche sono infatti affrontate in un'ottica dove l'eroismo, calibrato sul lirismo narrativo e sul risvolto romantico, nasce da sentimenti e attrazioni personali talmente forti da prevalere su ogni regola o divieto marziale.
Rispetto a Hero tutto è meno "iperuranico" e più volutamente sfaccettato: i combattimenti sono quasi "umani" (pur non essendolo del tutto...), le azioni dei protagonisti sono eroiche ma a misura d'uomo e persino la cornice visiva è più viva, cangiante, meno monocromatica e definita. In questo senso la pellicola focalizza differenti aspetti delle stesse tematiche e risulta per molti versi complementare al precedente lavoro dell'autore. Se Hero trovava in un ritmo a tratti pericolosamente ingolfato i suoi limiti, La Foresta dei Pugnali che Volano è scandito da tempi perfetti che lo lanciano verso il sublime. Il cast non delude: Andy Lau è una certezza e Zhang Ziyi cresce film dopo film (il salto di qualità da La Tigre e il Dragone è veramente notevole). In amore e in guerra da sempre non esistono regole, se non quella di perseguire con ogni mezzo la propria causa: questo è il messaggio che arriva più forte, tra i tanti spunti di facile attualizzazione che il film regala allo spettatore. Wuxiapian & Zhang Yimou: di fronte a simili capolavori è riduttivo chiamarla moda.
TRAILER UFFICIALE:
DOWNLOAD TORRENT <<link sicuro
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uxiapian è un termine che ultimamente sta tornando di moda e dopo aver visto La Foresta dei Pugnali che Volano non si fatica certo a capirne il motivo. Zhang Yimou, dopo il superbo Hero, propone un'altra opera sospesa nel tempo e avvolta in un impalpabile velo di poesia.
Siamo nell'859 D.C., la dinastia regnante dei Tang è in declino. Numerosi gruppi rivoluzionari caldeggiano nell'oscurità la caduta delle forze imperiali, ritenute responsabili per la decadenza morale che affligge il paese. Una danzatrice cieca è sospettata di appartenere al pericoloso clan chiamato "la casa dei pugnali volanti": due ufficiali dell'esercito tenteranno di far uscire allo scoperto gli alti vertici della fazione fuorilegge usando la ragazza come esca, ma l'amore giocherà loro dei brutti scherzi.
Chris Doyle (Hero) è stato sostituito alla fotografia da Zhao Xiaoding ma il registro proprio non cambia: il risultato è un lavoro sovraccarico di colori che chiede di essere guardato e attrae lo spettatore mozzando il fiato in numerose occasioni. Lo spettacolo è infatti vertiginoso a livello visivo, talmente ricco di sfumature e contrasti da risultare spesso sorprendente nello svariare sul fronte dello spettro del visibile in modo fluido ed emozionante. Non c'è bisogno di scomodare chissà quali simbolismi se ci si lascia trasportare dalla poesia delle musiche, echi tradizionali che incorniciano e sostengono la forza delle splendide immagini. L'autore pare aver trovato una dimensione che funga da perfetto e personalissimo mezzo espressivo sia a livello formale che di contenuti. Temi cari a Yimou come la posizione del singolo rispetto al "potere", di qualunque tipo esso sia, trovano in simili ambientazioni storiche spazio di sviluppo pressoché illimitato. Si parla del rapporto tra "ragion di stato" e individualità in modo molto puntuale e realistico, meno vertente su ideali assoluti che in precedenti occasioni. Tali tematiche sono infatti affrontate in un'ottica dove l'eroismo, calibrato sul lirismo narrativo e sul risvolto romantico, nasce da sentimenti e attrazioni personali talmente forti da prevalere su ogni regola o divieto marziale.
Rispetto a Hero tutto è meno "iperuranico" e più volutamente sfaccettato: i combattimenti sono quasi "umani" (pur non essendolo del tutto...), le azioni dei protagonisti sono eroiche ma a misura d'uomo e persino la cornice visiva è più viva, cangiante, meno monocromatica e definita. In questo senso la pellicola focalizza differenti aspetti delle stesse tematiche e risulta per molti versi complementare al precedente lavoro dell'autore. Se Hero trovava in un ritmo a tratti pericolosamente ingolfato i suoi limiti, La Foresta dei Pugnali che Volano è scandito da tempi perfetti che lo lanciano verso il sublime. Il cast non delude: Andy Lau è una certezza e Zhang Ziyi cresce film dopo film (il salto di qualità da La Tigre e il Dragone è veramente notevole). In amore e in guerra da sempre non esistono regole, se non quella di perseguire con ogni mezzo la propria causa: questo è il messaggio che arriva più forte, tra i tanti spunti di facile attualizzazione che il film regala allo spettatore. Wuxiapian & Zhang Yimou: di fronte a simili capolavori è riduttivo chiamarla moda.
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