Chronicle (2012) DvdRip
TRAMA:
In seguito alla casuale esposizione a quelle che sembrano radiazioni provenienti da un blocco di cristallo trovato in un buco nel terreno, Andrew, Matt e Steve scoprono di aver acquistato poteri telecinetici. Possono muovere piccoli oggetti, creare campi di forza intorno a sé che li proteggono e anche volare. Più si esercitano, più diventano abili e potenti.
Dei tre però, quello che sembra essere il più potente è anche il più instabile, ovvero Andrew, che a differenza dei due compagni di telecinesi non è inserito ma anzi è continuamente vessato dalla vita e pronto al delirio d'onnipotenza. L'esperienza che aveva avvicinato i tre comincia quindi a dividerli per il progressivo crescere dentro Andrew del disprezzo per qualsiasi etica, accompagnato da manie di grandezza, fino all'inevitabile manifestazione pubblica dei poteri e confronto a campo aperto.
Per il loro esordio al cinema (rispettivamente come sceneggiatore e regista) Max Landis e Josh Trank scelgono di raccontare una storia già portata sul grande schermo due volte. La prima nel 1976 da Brian De Palma con Carrie - Lo sguardo di Satana (subito dopo lo stesso regista declinerà nuovamente l'argomento in versione spionistica con Fury) e nel 1988 da Katsuhiro Otomo conAkira. Da queste due versioni del medesimo scheletro, una più horror\adolescenziale e l'altra più distopico\animista, Chronicleprende diversi elementi sia narrativi che visivi e li ripropone con l'estetica del "found footage", cioè dei film che fingono di aggregare materiale vero girato con le videocamere dagli stessi protagonisti o preso da video a circuito chiuso o ancora dalle immagini dei telegiornali.
Landis e Trank però si appoggiano volentieri anche a quanto il cinema ha proposto in questi anni in termini di supereroismo, portando più volte la storia del potere che corrompe chi è malmenato dalla vita dalle parti del vigilantismo (Andrew con la tuta da pompiere del padre è di fatto un supereroe in costume), mostrando il lato nero e marcio di quei medesimi ragazzi che nell'universo Marvel scelgono la strada più proba, come già altri film hanno cominciato a fare (daMegaMind a Kick-Ass, da Super al precursore di tutti: Watchmen).
Ma è proprio nel suo seguire molti modelli senza trovare una sua voce o voler osare con decisione che Chronicle lentamente perde di forza. Applica il registro visivo tipico dell'horror moderno ma senza avere l'inquietudine di Carrie, ingigantisce le proporzioni dello scontro ma senza arrivare all'apocalittico di Akira. Il film rimane sempre ad un passo di distanza dalla vera esposizione della disumanizzazione (come si vede nel caso delle vendette ben poco impressionanti di Andrew su chi lo aveva invece realmente ferito psicologicamente e fisicamente).
Trank in particolare sembra più interessato ad espandere i confini del "found footage" film, trovando modi sempre diversi di inquadrare con creatività i suoi protagonisti, senza mai rompere la "regola" del materiale che sembri di repertorio (esemplari in questo senso i molteplici punti d'inquadratura della scena con tablet e telefoni che fluttuano intorno ai personaggi).
Timoroso di imboccare con decisione un percorso, lentamente uno spunto ottimo e un contesto interessante diventano una corsa confusa che contrappone due personaggi con motivazioni esili esili. Dimenticando totalmente quel contesto che inizialmente dava senso al tutto, un film che poteva essere un nuovo caposaldo del genere rimane solo una buona prova.
Dei tre però, quello che sembra essere il più potente è anche il più instabile, ovvero Andrew, che a differenza dei due compagni di telecinesi non è inserito ma anzi è continuamente vessato dalla vita e pronto al delirio d'onnipotenza. L'esperienza che aveva avvicinato i tre comincia quindi a dividerli per il progressivo crescere dentro Andrew del disprezzo per qualsiasi etica, accompagnato da manie di grandezza, fino all'inevitabile manifestazione pubblica dei poteri e confronto a campo aperto.
Per il loro esordio al cinema (rispettivamente come sceneggiatore e regista) Max Landis e Josh Trank scelgono di raccontare una storia già portata sul grande schermo due volte. La prima nel 1976 da Brian De Palma con Carrie - Lo sguardo di Satana (subito dopo lo stesso regista declinerà nuovamente l'argomento in versione spionistica con Fury) e nel 1988 da Katsuhiro Otomo conAkira. Da queste due versioni del medesimo scheletro, una più horror\adolescenziale e l'altra più distopico\animista, Chronicleprende diversi elementi sia narrativi che visivi e li ripropone con l'estetica del "found footage", cioè dei film che fingono di aggregare materiale vero girato con le videocamere dagli stessi protagonisti o preso da video a circuito chiuso o ancora dalle immagini dei telegiornali.
Landis e Trank però si appoggiano volentieri anche a quanto il cinema ha proposto in questi anni in termini di supereroismo, portando più volte la storia del potere che corrompe chi è malmenato dalla vita dalle parti del vigilantismo (Andrew con la tuta da pompiere del padre è di fatto un supereroe in costume), mostrando il lato nero e marcio di quei medesimi ragazzi che nell'universo Marvel scelgono la strada più proba, come già altri film hanno cominciato a fare (daMegaMind a Kick-Ass, da Super al precursore di tutti: Watchmen).
Ma è proprio nel suo seguire molti modelli senza trovare una sua voce o voler osare con decisione che Chronicle lentamente perde di forza. Applica il registro visivo tipico dell'horror moderno ma senza avere l'inquietudine di Carrie, ingigantisce le proporzioni dello scontro ma senza arrivare all'apocalittico di Akira. Il film rimane sempre ad un passo di distanza dalla vera esposizione della disumanizzazione (come si vede nel caso delle vendette ben poco impressionanti di Andrew su chi lo aveva invece realmente ferito psicologicamente e fisicamente).
Trank in particolare sembra più interessato ad espandere i confini del "found footage" film, trovando modi sempre diversi di inquadrare con creatività i suoi protagonisti, senza mai rompere la "regola" del materiale che sembri di repertorio (esemplari in questo senso i molteplici punti d'inquadratura della scena con tablet e telefoni che fluttuano intorno ai personaggi).
Timoroso di imboccare con decisione un percorso, lentamente uno spunto ottimo e un contesto interessante diventano una corsa confusa che contrappone due personaggi con motivazioni esili esili. Dimenticando totalmente quel contesto che inizialmente dava senso al tutto, un film che poteva essere un nuovo caposaldo del genere rimane solo una buona prova.
TRAILER UFFICIALE:
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